Review: La Bibbia Riveduta e Scorretta, l'ultima eccezionale fatica degli Oblivion

By: Dec. 05, 2018
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Review: La Bibbia Riveduta e Scorretta, l'ultima eccezionale fatica degli Oblivion

Negli Stati Uniti musical originali come The Book of Mormon, parodia estremamente dissacrante di certi movimenti religiosi, vincono Tony Awards come se piovessero. È possibile in Italia essere irriverenti e allo stesso tempo rispettosi del Credo più diffuso nel nostro paese?

LA BIBBIA RIVEDUTA E SCORRETTA, il primo musical totalmente originale del gruppo musical-teatrale Oblivion, ci si avvicina parecchio.

Siamo nel 1455, Johann Gutenberg (Davide Calabrese) ha appena inventato la stampa a caratteri mobili e, assieme alla sua segretaria e aiutante (Graziana Borciani), cerca il primo libro da stampare. Volendo evitare le pressioni della Signora Fust (Francesca Folloni), la quale propone un'opera sugli alieni scritta dal proprio protegé, Gutenberg accetta il testo su pietra di un signore canuto: "Dio" di nome e "Padre Onnipotente" di cognome (Fabio Vagnarelli). Autore ed editore si mettono così al lavoro, tra discussioni e ostacoli, per portare alla stampa quello che dovrà essere il best-seller di tutti i tempi. L'arrivo di Gesù (Lorenzo Scuda) in piena fase di ribellione adolescenziale, poi, cambierà ancora una volta le carte in tavola.

Abituati come siamo a sentire gli Oblivion rielaborare in chiave comica canzoni altrui, la prima sorpresa è costituita dalle musiche originali, composte da Lorenzo Scuda.
Uno degli elementi che salta subito all'occhio è la volontà di parodiare il genere musical e allo stesso tempo darne una dimostrazione di amore profondo.
Tra i brani più esilaranti troviamo certamente la "filata" di Dio, il quale spiega tutta la discendenza biblica in pochi minuti senza quasi respirare (un po' "alla Sondheim"), oppure la canzone di Abramo (interpretato da Scuda), il quale ha appena scoperto le intenzioni del Signore riguardo la circoncisione, e, dopo uno sfogo personale sulla "pelle di punta di pisello", termina con una diretta citazione alle famose note finali di Defying Gravity dal musical Wicked.

L'apice della genialità viene raggiunta però con la comparsa sulla scena di Gesù, il quale si presenta con abbigliamento hippie e la volontà di farsi chiamare da tutti J.C. (chi non ci vede un'altra citazione non conosce i musical). Parte così un pezzo spassosissimo che incrocia rap e trap con tanto di autotune, insieme ad un testo intelligente che bombarda il pubblico di ironia dall'inizio alla fine ("il bacio è un apostolo rosa tra le parole porco... e Giuda" è solo un piccolo spoiler).

Il resto riguarda tutto ciò che degli Oblivion già conosciamo e continua a non deludere: vocalità perfette, armonie meravigliose, movimenti scenici indovinati e grande capacità di unire, soprattutto in questo caso, cultura popolare (X Factor, Masterchef e compagnia) e storia biblica senza che mai un riferimento, per quanto anacronistico, risulti fuori posto.

Al di là dell'irriverenza e delle risate, ciò che preme agli Oblivion è infine lanciare un messaggio ad un pubblico di credenti e non: la Bibbia è un testo antichissimo, che racconta di un Dio inflessibile che accetta sacrifici, punisce e vieta. Ma la storia cambia, si (e ci) trasforma; perciò tutto quello che serve estrapolare oggi dalle Sacre Scritture è il messaggio di amore, umanità e tolleranza.

Quindi chapeau alla capacità di affrontare un tema delicato in maniera ironica ma mai offensiva; giocare sui grandi Misteri come la Trinità o la Verginità di Maria è rischioso, ma viene fatto con estrema attenzione e nel rispetto di qualunque Credo. Lo spettacolo invita a sorridere delle proprie convinzioni e a prendersi un po' in giro; perché (per citare Calvino) leggerezza non è sinonimo di superficialità, e La Bibbia Riveduta e Scorretta lo dimostra.

La Bibbia Riveduta e Scorretta

Una produzione AGIDI
uno spettacolo scritto da DAVIDE CALABRESE, LORENZO SCUDA, FABIO VAGNARELLI
musiche di LORENZO SCUDA
interpretato da GRAZIANA BORCIANI, DAVIDE CALABRESE, FRANCESCA FOLLONI, LORENZO SCUDA, FABIO VAGNARELLI (Gli OBLIVION)
scene e costumi di GUIDO FIORATO
luci di ALDO MANTOVANI
coreografie di FRANCESCA FOLLONI
regia GIORGIO GALLIONE


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